Perché nutrizione vegetale

La scelta di non nutrirsi di alimenti di origine animale è, nella maggior parte dei casi, dettata da ragioni etiche, di rispetto verso la vita di tutti gli animali e quindi da un senso di giustizia allargato a tutte le specie.

Una parte di persone (in Italia circa il 25% dei vegetariani, secondo gli ultimi dati Eurispes) compie invece la scelta vegetariana (inclusa l'opzione 100% vegetale) per motivi salutistici legati alla conoscenza dei benefici di un alto tenore di cibi vegetali nella dieta e degli effetti avversi di un consumo eccessivo di prodotti di origine animale.

Una parte minore (circa il 9% dei vegetariani) compie invece una scelta ecologista, per pesare di meno sull'ambiente.

In questo sito, così come in letteratura scientifica, includiamo nel termine "vegetariano" sia il caso di alimentazione latto-ovo-vegetariana che 100% vegetale.

Scelta etica

Gli animali sono trattati negli allevamenti come macchine da produzione, sottoposti a sofferenze estreme e infine all'uccisione nei macelli. La consapevolezza di questa realtà è un potente induttore del rigetto irrevocabile nei confronti dei cibi animali (la produzione di latticini e uova comporta la stessa sofferenza e successiva uccisione, per questo molte persone scelgono di diventare vegan, e molti latto-ovo-vegetariani passano alla scelte vegan).

In pediatria la motivazione etica è poi coerente con la naturale empatia che i bambini hanno per gli animali.

E d'altra parte naturale e giusto che chi compie tale scelta la trasmetta ai figli, come parte dell'educazione che un genitore ha il dovere di fornire. Ogni genitore trasmette ai figli i propri valori, insegnando loro a evitare di commettere azioni sbagliate, a non fare del male. Insegnare a rispettare la vita di tutti, non solo quella degli appartenenti alla nostra specie, è il più bel valore che si possa trasmettere ai figli.

Non solo. Quando il bambino sarà abbastanza grande da capire i principi della scelta vegan - e questo avverrà già nei primissimi anni di vita, perché è naturale e immediato per i bambini capire che gli animali vanno rispettati e che non è giusto far loro del male - sarà felice di sapere che i cibi che gli sono stati offerti dai genitori non hanno contribuito in alcun modo a far soffrire e uccidere degli animali.

Per saperne di più, scarica e leggi gli e-book gratuiti del sito LibriVegan.info.

Scelta di salute

Tale scelta è in linea con le indicazioni di svariate associazioni per la promozione della salute, le quali raccomandano di introdurre nell'alimentazione quotidiana cibi vegetali in gran quantità e varietà e al contempo di mantenere bassi i consumi di cibi animali; queste caratteristiche sono proprie della dieta vegetariana.

A questi stili alimentari viene riconosciuta efficacia preventiva nei confronti delle malattie cronico-degenerative, comprese alcune tipologie di tumori, e perfino la possibilità in certi casi di invertire la progressione delle malattie cardiovascolari e del diabete mellito di tipo 2.

La Evidence Based Medicine ha stabilito ormai da tempo che l'alimentazione vegetariana è applicabile senza alcun problema sin dallo svezzamento, anzi, se ben pianificata può essere uno strumento utile per evitare patologie che interessano una percentuale importante della popolazione.

Seguire un'alimentazione "ben pianificata" significa di fatto avere un'alimentazione variata, composta da cibi provenienti dai vari gruppi alimentari e basata principalmente sui vegetali: un'alimentazione latto-ovo-vegetariana che prevede latticini e uova ad ogni pasto non è una dieta correttamente pianificata! E naturalmente anche un'alimentazione onnivora deve essere "ben pianificata", non è certo automaticamente tale. Al contrario, necessita di accorgimenti ancora maggiori, contenendo ingredienti animali dannosi per l'organismo umano.

Per saperne di più e sfatare alcuni falsi miti, leggi la sezione Domande e risposte del sito di SSNV.

Scelta ecologista

Circa il 9% dei vegetariani compie questa scelta per motivi ecologisti, derivanti dalla conoscenza dell'impatto ambientale di allevamenti e colture foraggere e dall'intrinseca inefficienza del processo produttivo della carne (in media servono ben 15 kg di mangimi coltivati appositamente per ottenere un solo kg di carne).

Conseguenze dirette sono il fabbisogno di grandi superfici di coltivazione e pascolo (quest'ultimo soprattutto a spese delle forestale pluviali), il consumo elevatissimo di risorse idriche, gli effetti devastanti sull'inquinamento atmosferico (sull'effetto serra gli allevamenti hanno un peso addirittura superiore all'intero settore dei trasporti) e l'utilizzo di rilevanti quantità di cereali e leguminose per gli allevamenti a scapito dell'alimentazione umana diretta (si calcola che il quantitativo di cibo vegetale impiegato nei soli Stati Uniti per nutrire gli animali d'allevamento sarebbe teoricamente sufficiente a eliminare la fame nel mondo).

Per saperne di più sull'aspetto ecologista, consulta il sito Dalla fabbrica alla forchetta: sai cosa mangi?