Lo svezzamento vegano: un'efficace scelta nutrizionale

Articolo della dott.ssa Paola Stella, dietista, tratto dal Notiziario di SSNV di settembre 2015

Iniziamo con il definire in modo chiaro cosa s'intende per svezzamento, slattamento o divezzamento: "Fase di vita che inizia con l'introduzione nella dieta di un bambino di qualsiasi alimento diverso dal latte materno (o di formula) e che termina quando il bambino è in grado di assumere qualunque tipo di cibo solido". (ESPGHAN 2008)

In base a questa definizione, sia l'OMS che l'ESPGHAN cercano di indirizzare in modo semplice su quale sia la modalità migliore per non incorrere in errori grossolani da parte dei genitori o di chi si occupa dell'alimentazione del bambino, per evitare possibili stati carenziali e rallentamenti nello sviluppo, puntando l'attenzione verso l'adeguatezza nutrizionale e il soddisfacimento dei fabbisogni nutrizionali, indipendentemente dal tipo di scelta nutrizionale.

L'Accademia di Nutrizione e Dietetica e l'Accademia Americana di Pediatria, valutando il rapporto rischio/beneficio della dieta vegana (dove per rischio s'intende il teorico timore di carenze nutrizionali) concludono che i benefici e vantaggi immediati e futuri di questa scelta nutrizionale superano di gran lunga gli ipotetici rischi.

L'aspetto saliente e fondamentale sul quale porre maggior attenzione è l'appropriata educazione alimentare delle famiglie, che rappresenta la miglior garanzia per il soddisfacimento dei fabbisogni nutrizionali del bambino, garantendogli il raggiungimento del pieno potenziale di crescita e di sviluppo. Questo naturalmente vale per ogni tipo di dieta, specialmente quella onnivora, visto che gli errori nutrizionali in quest'ultimo caso possono avere (e hanno) ripercussioni gravi su tutta la vita futura del bambino (sovrappeso/ obesità, diabete, formazione delle placche arteriosclerotiche fin dall'infanzia, ecc.).

Sul come realizzare uno svezzamento "ideale" non esistono schemi fissi, ma si cerca di accompagnare i genitori fornendo loro un bagaglio di indicazioni utili per organizzare al meglio questa esperienza di vita, proteggendoli da errori grossolani. Per coloro che assumeranno il ruolo di "nutrice" (mamma, papà, nonna...) sarà fondamentale mantenere una forte empatia con il bambino, per capire quale sia il momento migliore per iniziare questa nuova fase e per carpire le sensazioni e le eventuali reazioni avverse, modulando nel modo migliore l'inserimento del cibo.

Oltre alle consuete indicazioni di buon senso per lo svezzamento, quali possono essere la preparazione del cibo in consistenza adeguata, senza l'aggiunta di sale né zucchero o altri dolcificanti naturali, preparato al momento, manipolando e cuocendo il cibo in modo consono alle normali linee di igiene alimentare, nell'ambito dell'alimentazione vegana, sono pochi, ma strategici, gli accorgimenti da attuare.

Le Linee Guida redatte dal gruppo di studio americano Mangels-Messina, puntano l'attenzione verso:

  1. latti vegetali, centrifugati di verdure o frutta e altri tipi di bevanda, che non devono essere utilizzati come sostituto del latte materno o di formula, fino all'anno di età;
  2. il latte materno o di formula anche dopo l'anno di età continua ad essere un alimento importante per il bambino;
  3. è fondamentale garantire una buona densità nutrizionale (in poca quantità di cibo, tanto nutrimento), evitando quindi fino ai 2 anni di età l'utilizzo di cibi a ridotto contenuto di grassi e limitando la quota di fibra (in cereali, legumi, frutta e verdura);
  4. optare per il consumo di farine arricchite in ferro per la preparazione delle pappe;
  5. fin dai 7-8 mesi di vita possono essere introdotti cibi vegetali ricchi in proteine come tofu, yogurt di soia e le puree di legumi.

Recentemente è stato sviluppato dalla dott.ssa Baroni e un team di specialisti di alto livello, un semplice e pratico strumento che consente di soddisfare in modo agevole le esigenze del bambino, aiutando i genitori in modo molto pratico: "Il PiattoVeg_Baby" (contenuto all'interno del libro "Il PiattoVeg_Mamy", Edizioni Sonda 2015, che riporta consigli dettagliati per la pianificazione dell'alimentazione in gravidanza e allattamento, oltre ai capitoli dedicati all'alimentazione del bambino nello svezzamento).

All'interno di questo vengono rappresentati qualitativamente i gruppi di alimenti ai quali il bambino dovrà avere accesso quotidianamente:

  1. latte materno (o di formula), che mantiene un ruolo di rilievo per tutto il primo anno del bambino e anche oltre.
  2. Cereali (riso, miglio, pseudo-cereali, farro, avena, orzo, frumento...), che rappresentano il costituente principale delle pappe. I cereali sono proposti a partire dal chicco, dalle farine, dai fiocchi (preparati nella giusta consistenza) e successivamente come pastina.
  3. Cibi proteici (i legumi come lenticchie, piselli, ceci, azuki, soia e i loro derivati), che si aggiungono alla pappa di cereale sotto forma di legumi stracotti decorticati, farine di legumi (ceci, fave, fagioli, lupino), fiocchi di legumi (ceci, azuki, piselli) oppure come yogurt di soia bianco, tofu bianco o tempeh.
  4. Verdura (inizialmente carote, zucchine, zucca, in base alla stagione), il cui consumo va moderato per tutto il primo anno di vita, utilizzando inizialmente solo il brodo vegetale filtrato e solo dopo qualche settimana aggiungendo un cucchiaino di verdure lessate e passate nel passaverdura.
  5. Frutta (di stagione), da inserire solo dopo aver introdotto gli alimenti sopracitati, che va ad integrare gli altri alimenti; da preparare come purea, centrifuga, estratto o succo fresco, a partire da frutta fresca o disidratata (ammollata).
  6. Frutta secca e semi oleaginosi (noci, mandorle, ecc.; semi di lino, di girasole, di sesamo, di zucca), che rappresentano un valido mezzo per aumentare la densità energetica e nutrizionale della pappa (proteine, acidi grassi essenziali, minerali), utilizzati come creme (es. crema di mandorle, tahin) o polverizzati, aggiunti alla pappa del piccolo.
  7. Grassi, rappresentati dall'olio extravergine di oliva e dall'olio di semi di lino, da aggiungere alle pietanze per completare il fabbisogno energetico e nutrizionale.

Porzionando gli alimenti rappresentati all'interno di questi 7 gruppi in modo equilibrato e adeguato all'appetito del bambino, si potrà essere certi di aver soddisfatto in modo ottimale la quasi totalità dei nutrienti di cui il bambino necessita per un'adeguata crescita e sviluppo.

Rimangono escluse la vitamina D (per la quale il latte materno non rappresenta una fonte sufficiente e la cui fonte principale non è il cibo, bensì la luce solare, in qualsiasi tipo di dieta) e la vitamina B12, che rappresentano un punto centrale del PiattoVeg_Baby.

Per quanto concerne la vitamina D, è raccomandata per tutti i bambini la somministrazione di un integratore (se ne trovano in commercio di vegani senza problemi), che va valutata con il pediatra di fiducia. Per la vitamina B12, il latte materno ne rappresenta una fonte, a patto che la madre assuma correttamente un integratore o cibi fortificati, così pure il latte formulato che è già arricchito in B12; con la progressiva riduzione di questi, sarà indispensabile una adeguata somministrazione di questa vitamina a partire da un integratore di sintesi batterica.

Seguendo pratiche e semplici regole di buon senso, uno svezzamento vegano sarà quindi semplice e lineare, e permetterà una crescita e uno sviluppo fisiologico del bambino, conferendogli inoltre dei vantaggi in termini di salute di cui potrà usufruire per il resto della sua vita.

Si segnala sull'argomento anche il libretto "L'alimentazione vegan nei bambini", a cura della dott.ssa Luciana Baroni e della dott.ssa Ilaria Fasan, contenente istruzioni dettagliate per lo svezzamento e una raccolta di ricette adatte alle varie fasce d'età dei bambini.

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